giovedì 24 novembre 2022

Rimini e Federico Fellini

 


Rimini e Federico Fellini.

In occasione dell’evento Visit Romagna che si è tenuto a Rimini dal 18 al 20 novembre 2022, ho avuto modo di conoscere aspetti della città che non conoscevo.

Già il fatto di arrivarci a Novembre, mi ha dato modo di vedere una città completamente differente da quella che può essere la sua versione estiva, quando veste gli abiti che forse tutti più conosciamo e che sono quelli tipici delle località balneari.

Inevitabilmente Rimini è associata all'immagine del grande e indimenticabile Federico Fellini, indiscusso Maestro che ha reso celebre l’Italia nel mondo come il paese della Dolce Vita.

Nato il 20 gennaio del 1920 a Rimini, morto a Roma il 31 ottobre 1993, fu regista, scrittore, sceneggiatore, attore e fumettista.



Iniziamo questo tour felliniano dalla perla della ricettività riminese e italiana: il Grand Hotel.

Anche se abbiamo pernottato nell’attigua “La Residenza” categoria quattro stelle, abbiamo però potuto vivere lo stesso l’atmosfera del Grand Hotel, poiché in quest’albergo si teneva la prima colazione, ci sono stati gli incontri di lavoro, i ricevimenti, il pranzo e la cena.

Il Grand Hotel è considerato un monumento nazionale. https://www.grandhotelrimini.com/

L’elegante facciata Liberty, che si staglia sul mare, testimonia la sua lunga storia. Ancora oggi tra gli splendidi saloni e nelle stanze arredate con autentici pezzi veneziani e francesi del XVIII secolo, con i grandi lampadari di Murano, arredi lussuosi e marmi preziosi, si respira un’aria speciale, carica di storia e di unicità. 

Nulla si sa tutto s’immagina”

Inaugurato nel 1908, il Grand Hotel Rimini è il simbolo della Belle Epoque e, per il giovane Fellini, dei desideri proibiti: “Il Grand Hotel era la favola della ricchezza, del lusso, dello sfarzo orientale.” Qui il regista, ogni volta che tornava a Rimini, soggiornava nella suite 315.

Già nel momento in cui si varca il cancello e si attraversa il giardino, e poi la terrazza, si avverte che ci si sta accostando a un luogo che non è solo un albergo, è un elemento di storia.

La porta si apre e si entra nell'ampia hall, e si capisce da subito che si è entrati in un luogo speciale.

L’albergo propone delle esperienze in tema felliniano.

La Dolce Vita Gourmet.

L’estro e la creatività dell’Executive Chef Claudio Di Bernardo per una reinterpretazione dei piatti più amati dal grande regista Federico Fellini, in tre imperdibili menu. Come il risotto otto e ½ per esempio, ricetta raffinata e preziosa, o come il brodetto di pesce che ricorda tanto quello che Federico amava. 


Colazione con Federico

L’atmosfera unica e i saloni storici del Grand Hotel sono il luogo ideale per gustare una colazione da Re prima di partire alla scoperta di una Rimini Felliniana inedita. L'itinerario che consigliamo partirà proprio dal Grand Hotel dove si sente ancora l'eco del grande Maestro Federico Fellini. Qui, in seguito ad una ricca prima colazione a buffet si andrà alla scoperta dei saloni storici di cui saranno raccontati aneddoti e curiosità dei suoi 110 anni di vita.

Aperitivo La Dolce Vita

 Un aperitivo in atmosfere da film in ricordo del maestro. Due sono le proposte create dalla Barlady Barbara: La Dolce Vita con Vodka, Passoa, Limoncello, Granatina, Champagne Vodka e 8 1/2 con Succo della passione, fragola fresca e acqua tonica. I drink saranno accompagnanti da una degustazione di Piccoli Canapé. 

Dall’albergo si può facilmente raggiungere il centro storico di Rimini.

La data ufficiale di fondazione della città risale all’anno 268 a.C. quando il Senato di Roma inviò seimila coloni per impiantare il nuovo insediamento.

La colonia fu chiamata Ariminum, dal nome del fiume Marecchia (Ariminus): era nata Rimini. 

Dapprima colonia strategica, in seguito fu una fiorente città dell’Impero Romano con un grande Foro.

Due vie centrali, il cardo maximus (via Garibaldi e via IV Novembre) e il decumanus maximus (corso d’Augusto). 
Un grande anfiteatro (solo il Colosseo aveva maggiori dimensioni) e monumenti trionfali: il Ponte di Tiberio, l’Arco di Augusto. Infine una rarità: la Domus del chirurgo, l’unico ambulatorio medico al mondo dell’antica Roma arrivato miracolosamente integro al 2000 dopo Cristo. 
Fra le grandi opere decise dal Senato di Roma, ci sono le due strade consolari: la via Flaminia e la via Emilia. La prima collega Roma a Rimini e termina all’Arco di Augusto. La via Emilia parte dal Ponte di Tiberio e corre fino a Piacenza. 

Nel Medioevo (XII secolo) Rimini diventa Comune e nel 1204 il cuore pulsante della città si trasferisce in piazza Cavour. A Rimini lavorano grandi artisti, a cominciare da Giotto e dalla Scuola riminese del Trecento.

Nel Rinascimento Rimini diventa Signoria dei Malatesta. Il più famoso è Sigismondo Pandolfo che fece costruire: Castel Sismondo e il Tempio Malatestiano. Tanti artisti arrivano a Rimini. Tra questi Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Giovanni Bellini.

Il primo stabilimento balneare risale al 1843, e così inizia la storia italiana e internazionale del turismo di Rimini che possiede ancora oggi una delle spiagge più famose in Europa, amata e desiderata da turisti italiani e stranieri.



La nostra visita, accompagnati da un’eccellente guida, è iniziata davanti al Ponte di Tiberio per poi inoltrarci nel caratteristico Borgo di San Giuliano, caratterizzato da una serie di murales che s’ispirano a Fellini e ai personaggi dei suoi film.



Dopo questo primo approccio felliniano, abbiamo raggiunto il Palazzo Fulgor (tre piani) che ancora oggi ospita l’omonimo Cinema Fulgor, dove lo stesso Fellini vide i primi film.

Nello stesso tempo è una delle sedi del Museo Felliniano, dove è possibile compiere un tour nell’immaginario con l’ausilio di strumenti visivi e tecnologici e tre “architetture scrigno”: la Stanza delle Parole, il Cinemino e la Casa del Mago.



Molto affascinante la rinocerontessa che richiama il finale del film “E la nave va”. Uno dei tanti animali che popolano il cinema di Fellini che sono come messaggeri di un altrove che evoca aspetti profondi e segreti dell’animo umano.

Usciti dal Palazzo, ci siamo recati al Castel Sismondo, risalente al Quattrocento, per rivivere le atmosfere dei film di Fellini: la fontana di Trevi con la famosa scena di Anita Ekberg che s’immerge e chiama Marcello, la nebbia in cui si perde il nonno nel film Amarcord, il pontile da dove si affacciano i protagonisti de I Vitelloni.

Davanti al Castello è stato ricostruito un fossato di acqua, dove ogni mezz’ora si alza un velo di nebbia a ricordo del passaggio del transatlantico Rex in Amarcord.

In Piazza Malatesta si può ammirare il Bosco dei nomi, ideato dal poeta Tonino Guerra.

Un insieme di fiori di pietra che riportano i nomi di grandi personaggi del cinema, suoi amici: Marcello Mastroianni, Michelangelo Antonioni, Theo Angelopoulos e altri.

Altra suggestione è la pista circense dorata e illuminata che richiama alla mente il festoso girotondo del film Otto e Mezzo, omaggio all’arte circense.



Devo confessare che dopo questo weekend, oltre ad aver preso contatto con importanti realtà turistiche della Romagna e aver quindi assunto delle utilissime informazioni per la creazione di progetti di viaggi e di esperienze (il treno di Dante, le valli di Comacchio, le Terme di Riolo, Casa Artusi di Forlimpopoli, le saline di Cervia, le ceramiche di Faenza, tanto per citarne alcune) mi sono riavvicinato alla filmografia felliniana con l’occhio della maturità.  

Sento, infatti, il desiderio di colmare delle lacune tornando a interessarmi sulla vita di Federico Fellini e dei suoi film.

Un ringraziamento speciale al Team di Tourist Trend, la società organizzatrice dell’evento, a Visit Romagna per averci dato modo di scoprire quanto abbia da offrire questo territorio, allo staff del Grand Hotel per l’accoglienza e l’eccellenza del servizio e a tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’evento.



 

A vostra disposizione per consulenze su proposte di viaggi in Romagna.

Potete contattarmi al 3404643745 o inviare una mail di richiesta all'indirizzo

santo@santodavid.it

Insieme al Tour Operator di cui sono direttore tecnico possiamo sviluppare idee di viaggi personalizzati e su misura.

 

 

 

 


venerdì 28 ottobre 2022

Sanremo Outdoor. Non solo Festival.

 
Probabilmente se chiedessi a più persone di dirmi cosa gli possa venire in mente con la città di Sanremo, sono sicuro che la maggior parte mi risponderebbero: "il Festival della Canzone Italiana", il "Casinò di Sanremo", "la Riviera dei Fiori", "la Milano Sanremo".

Tutti eventi, luoghi che danno lustro alla città da molti anni e continuano ad essere motivo di attrazione.

Però Sanremo non è solo questo.

Negli ultimi anni sta avendo impulso un modo nuovo di fare turismo, di vivere un periodo di vacanza.

Specialmente dopo due anni di limitazioni e restrizioni, si avverte maggiormente la necessità del contatto con l'ambiente, con la natura.

Si presta molta più attenzione all'aspetto del benessere fisico e spirituale, si sente il desiderio di tornare a "respirare".

Sanremo Outdoor.

Per quello che concerne la mia esperienza, a seguito dell'evento a cui ho partecipato dal 20 al 24 ottobre, in compagnia di professionisti del turismo, nazionali e internazionali



Sanremo Outdoor la percepisco in due interpretazioni.

Una è quella ufficiale e che corrisponde al motivo principale per cui è stato organizzato l'evento Sanremo Outdoor. 
Far conoscere ad una platea di tour operator le potenzialità che ha il territorio di Sanremo e il suo entroterra nel poter ospitare amanti della vacanza cosiddetta "outdoor", abbracciando categorie di viaggiatori che desiderano praticare vacanze attive e sportive, ma anche chi voglia rilassarsi, dedicarsi alla cura del corpo e della mente, circondati da un piacevole paesaggio, respirando aria pulita, e godendo di un clima piacevole.

Un forte impulso a questo tipo di vacanza arriva dalla decisione che fu presa di trasferire il percorso del treno a monte e al posto della linea ferroviaria, creare un percorso che si può fare in bici o a piedi.



La maggior parte del gruppo (più abituata del sottoscritto a praticare cicloturismo) ha percorso la ciclabile con delle E-bike e hanno proseguito fino al borgo della Cipressa.
Io e altre quattro persone abbiamo preferito farci una passeggiata sulla ciclabile bordo mare e poi raggiungere gli altri a bordo di un comodo minivan.

Questo per confermare che la vacanza può essere modulata in base alle esigenze, al grado di preparazione e di allenamento.

L'altra versione che ho voluto dare al termine Outdoor è una mia personalissima interpretazione quasi metaforica.

Outdoor come fuori della porta.

Per me è stato come aprire la porta su un mondo che non conoscevo.

Anche io facevo parte della nutrita schiera di persone che conoscevano Sanremo per il "circo mediatico" che ogni anno la pone al centro del mondo televisivo, per ricordi di quando con mio padre guardavamo gli sprint della Milano Sanremo e ovviamente perché è una delle città che ospitano un Casinò ed avevo dei clienti giocatori che mi chiedevano di organizzare il viaggio più il soggiorno.

Ero stato a Sanremo in alcune precedenti occasioni, soffermandomi per brevi periodi, di solito come transito da o per la vicina Costa Azzurra.

Tornarci dopo diversi anni, in occasione di questo evento, mi ha permesso di scoprire tante cose che non conoscevo, a conferma che non si finisce mai di ammirare la "grande bellezza italiana" e non ci sta un luogo in Italia che non abbia emozioni da offrire.

Tanto per iniziare ci sta tutta la parte antica di Sanremo che è intrigante e affascinante nello stesso tempo. E' come muoversi in una sorta di labirinto con vicoli che si intersecano tra di loro. Continuando a salire si arriva al Santuario della Madonna della Costa, da cui si ha anche una veduta su tutto il golfo sanremese.


Nel corso delle giornate che siamo stati ospiti di Sanremo Outdoor, abbiamo visitato altri interessanti borghi, uno tra tutti Dolceacqua, che sembra uscire dalla tela di Monet che qui soggiornò per un periodo della sua vita. Si passa sul suo ponte e si sale verso il Castello Doria, in un ambiente che fa pensare alla scenografia di un presepe napoletano.



Non poteva mancare l'aspetto gastronomico che ci ha dato modo di apprezzare la cucina ligure, una cucina leggera, delicata, ricca di sapori ed essenze mediterranee, accompagnata da buoni vini e soprattutto dall'ottimo olio, uno dei prodotti di eccellenza del territorio, come abbiamo potuto testare nel corso della visita e degustazione presso il Frantoio "Olio Roi" di Badalucco nella cosiddetta "Valle Argentina".


Altri luoghi dove abbiamo gustato dell'ottima cucina:

  • Villaggio dei Fiori Sanremo
  • Ristorante "Buona Vita" di Cipressa.
  • Ristorante "Buena Vista" di fronte al Casinò
  • Circolo Canottieri
  • Le Macine del Confluente
  • Cena di Gala al Royal Hotel 5stelle lusso
Prodotti del mare (in particolare baccalà e stoccafisso), prodotti della terra, delizie dolciarie, in ambienti anche tra di loro diversi nel loro stile, ma tutti di ottima qualità.

Per quanto riguarda la sistemazione in albergo, siamo stati ospitati presso il Best Western Nazionale.
Albergo posizionato di fianco al Casinò di Sanremo, sul corso pedonale, cinque minuti di passeggiata dal Teatro Ariston e a ridosso della parte antica (Pigna). Camera confortevole (la mia aveva la vista sul Casinò), ottima e assortita prima colazione in terrazza con vista mare, centro Spa, ristorante e bar facenti parte della struttura.

Abbiamo visitato il prestigioso Royal Hotel, albergo esclusivo e lussuoso per clienti esigenti che vogliono stare in ambienti di alto livello.

Abbiamo cenato e anche visitato il Villaggio dei Fiori, altra struttura consigliata per chi ama una vacanza più a contatto con la natura, divertente, autonoma.

Oltre a questi alberghi, la città di Sanremo e le città vicine hanno una ricettività molto alta, con alberghi di tre stelle (molti sono degli ottimi alberghi), quattro e strutture di lusso. 

Come arrivare a Sanremo.
L'ideale è avere un mezzo a disposizione per potersi muovere più facilmente e andare a scoprire anche l'entroterra.

Arrivando in aereo, l'aeroporto più vicino è quello di Nizza (un'ora di trasferimento) mentre quello di Genova dista circa 150km.
Arrivare a Nizza può essere un pretesto per fermarsi, visitare sia Nizza che le altre città vicine: Montecarlo, Mentone, Cannes, per poi dirigersi a Sanremo.

Arrivando in treno, in linea di massima si arriva a Genova e da lì si procede su Sanremo con circa un'ora e mezzo di viaggio.

Termino il racconto, ringraziando Mario, Silvia, Graziano, l'Amministrazione Comunale di Sanremo, tutti i ristoranti, gli alberghi, i luoghi che ci hanno ospitato, tutto lo staff che si è messo a nostra disposizione per farci vivere quattro giornate di lavoro e di relax.

(Santo David)

Per eventuali consulenze su organizzazione di viaggi "outdoor" a Sanremo e dintorni e comunque per ogni necessità di alloggio, escursioni potete contattarmi inviando una mail a 
santo@santodavid.it con i vostri riferimenti, il tipo di consulenza richiesto, il vostro contatto telefonico.



sabato 15 ottobre 2022

Un sabato di ottobre a Napoli

 

Un sabato di ottobre con tanto sole a Napoli.

Sono tornato volentieri in una di quelle città che ho visitato in tante altre occasioni e che non finisco di scoprire, ogni volta che ci ritorno.

Vedi racconto del precedente viaggio 

https://www.lagrandebellezzaitaliana.com/2019/03/la-grande-bellezza-di-napule-e.html

Quello che segue è il racconto di una giornata trascorsa a Napoli, con degli spunti interessanti per chi volesse pianificare una visita.

Partendo da Roma (città in cui vivo) i treni alta velocità permettono di poter  arrivare nel capoluogo campano in una sola ora di viaggio, lo stesso tempo che impieghiamo noi romani per spostarci nella nostra città o per raggiungere il mare di Ostia (in situazioni normali di traffico).

Si viaggia con Trenitalia Freccia Rossa o con Italo nel massimo comfort.

Arrivati (uso il plurale perché ero in compagnia di una mia amica) alla Stazione di Napoli Centrale alle ore 9.05, la nostra prima tappa doveva essere il Duomo. Si può raggiungere con la metropolitana (una sola fermata). Noi abbiamo preferito percorrere Corso Umberto e arrivati, dopo circa 15 minuti a piedi, in Piazza Duomo, abbiamo imboccato l’omonima via e ci siamo ritrovati al cospetto di uno dei luoghi simbolo di Napoli, noto anche come Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Devo confessare che in tutte le precedenti occasioni non lo avevo visto.

E’ uno di quei luoghi che devono essere inseriti nella lista delle cose da vedere.

Oltre ad essere il posto dove si venera San Gennaro e dove si può assistere al rito dello scioglimento del sangue del Santo la chiesa è uno scrigno di prestigiose opere artistiche.

Si presenta con una pianta a croce latina ed è formata da un’aula suddivisa in tre navate con dieci cappelle laterali (cinque per lato), altari e monumenti funebri. La navata centrale, lunga circa 100 metri, era in origine coperta da un soffitto a capriate lignee che nel 1621 fu trasformato in un soffitto a cassettoni intagliato e dorato che ospita tele raffiguranti episodi della Bibbia.

Usciti dal Duomo in pochi minuti si entra in una delle vie più famose al mondo: San Gregorio Armeno.


In una stretta e breve via si concentra tutto l’estro, la creatività, la fantasia del popolo napoletano.

Un susseguirsi di negozi che mettono in mostra sia opere di alto livello artistico, sia cose più folcloristiche ma che fanno parte comunque della napoletanità.

Siamo nel cuore di Spaccanapoli che prende il nome dalla strada che va dai Quartieri Spagnoli a Forcella, dividendo in due la città partenopea.

A scanso di equivoci è bene ricordare che Via Spaccanapoli non è mai esistita e non si trova sulle mappa, dato che questa strada è ora composta da ben sette diverse vie.

Quali sono le cose da vedere?

  • ·         Piazza del Gesù Nuovo
  • ·         Complesso monumentale di Santa Chiara
  • ·         Piazza San Domenico Maggiore
  • ·         Il Cristo Velato nel Museo Cappella Sansevero
  • ·         Piazzetta Nilo
  • ·         Cappella del Monte di Pietà

 Per ragioni di tempo (ecco perché a Napoli ci si deve stare più giorni, oppure tornarci) non abbiamo visitato tutti i posti che ho elencato.

Cammina cammina” come ci ha detto una simpatica signora a cui avevamo chiesto le informazioni, tramite l’elegante via Toledo, attraversando l’area dei Quartieri Spagnoli, siamo arrivati in Piazza del Plebiscito che sembra quasi accoglierti a braccia aperte con la sua larghezza.

Si erano fatte le 11.30 e quale migliore sosta per una pausa caffè se non il Gambrinus?

E’ sicuro che se vai in giro con un napoletano, probabilmente ti porterà in altri posti dove gustare un vero caffè del posto (oltre a quello fatto in casa) però il Gambrinus resta un’icona per tutti i visitatori che arrivano a Napoli. E’ sempre pieno e il caffè non è che te lo puoi sorseggiare e gustare con lentezza..

Dopo la pausa caffè ci attendeva una esperienza molto emozionante.

La visita alla Galleria Borbonica. Ci sono due ingressi. Noi siamo entrati da Vico del Gottone 4.

Accompagnati da Rosa, la nostra guida, siamo scesi nel sottosuolo (a circa 25 metri di profondità) per poi inoltrarci in un percorso che si divide in tre parti: la prima è quella che divenne il rifugio dei tanti abitanti di Napoli, molti dei quali dovettero vivere là sotto anche per molti giorni al fine di evitare i bombardamenti aerei, essendo stata la città di Napoli, una delle città più colpite durante la seconda guerra; dopo siamo passati per la Galleria Borbonica che fu via di fuga per i reali che alloggiavano al Palazzo Reale; infine la parte che era stata adibita a Deposito Giudiziario e ancora oggi conserva resti di autovetture, motorini e altri mezzi di locomozione.

Tornati in superficie, il sole era ancora più caldo.

Ci siamo diretti verso il lungomare, gremito di persone e abbiamo raggiunto il Ristorante/Pizzeria “Antonio&Antonio” dove ci è stato predisposto un tavolo in posizione eccellente per gustare una verace pizza, guardando il mare e il Castel dell’Ovo altro luogo simbolico di Napoli.

Terminato il pranzo, una bella passeggiata sul lungomare per risalire di nuovo a Piazza del Plebiscito.

Nei pressi, da non perdere una visita al Palazzo Reale e al Teatro San Carlo.

Immancabile il transito all'interno della Galleria.

Da qui è iniziato il nostro riavvicinamento alla Stazione Centrale.

Volendo evitare la camminata, si può optare per la metropolitana. Se volete vedere una delle stazioni più famose della metropolitana di Napoli, vi consiglio di andare alla fermata Toledo.

A piedi per tornare in stazione si devono considerare circa trenta minuti di camminata.

Non si può far ritorno a casa senza le sfogliatelle. 

A Napoli ci sta l'imbarazzo della scelta e ci sono luoghi come Scaturchio che sono dei veri luoghi di culto. 

Alle 18.05 in punto il nostro treno Italo è ripartito per Roma.

La sensazione che avevamo in treno era quella che ancora dovessimo visitare la città.

A riprova che pur avendo camminato tanto, le cose viste, le emozioni provate, il clima, il calore delle persone non ci avevano fatto stancare e anzi abbiamo tanto desiderio di tornare a Napoli.

Santo David

Per chi lo desidera, mi può contattare per una consulenza su viaggi personalizzati alla scoperta di Napoli, Costiera Amalfitana, Pompei, Capri, Ischia, Procida.

 

 

mercoledì 12 ottobre 2022

Toscana "Wellness and Relax" - Valdorcia Experience.


Dopo il fermo, dovuto al Covid, sono potuto tornare in presenza all'evento annuale che viene organizzato dalla Regione Toscana per promuovere le bellezze del suo territorio, presentandole ad una platea di operatori turistici, provenienti da ogni parte del mondo.



La città che ci ha ospitato è stata Livorno, dove in un tour con guida ho potuto visitare alcuni luoghi che rappresentano la storia della città.

Abbiamo visitato la Sinagoga, la casa di Modigliani e il Mercato delle Vettovaglie.

Sono stato alloggiato nel prestigioso e storico Grand Hotel Palazzo https://www.ghpalazzo.it/



Consiglio di prenotare le stanze che abbiano la vista sul mare e sulla Terrazza Mascagni.

Dopo il workshop che mi ha permesso di entrare in contatto con importanti realtà turistiche della Toscana, finalizzate alla creazione di esperienze di itinerari e viaggi su misura, sono partito per il tour che avevo selezionato tra quelli disponibili: "Val d'Orcia Experience - Wellness and Relax"

Perché ho scelto questo?

Dopo due anni di "restrizioni", dopo tre mesi in cui fortunatamente mi sono potuto dedicare di nuovo alla mia professione, realizzando per i miei clienti dei viaggi, anche complessi, sentivo l'esigenza di "staccare la spina".

Memore di una precedente esperienza in Val di Chiana e in Val d'Orcia, raccontata nel mio articolo

"Sotto il sole della Toscana" (ispirandomi all'omonimo film) 

https://www.lagrandebellezzaitaliana.com/2018/11/la-grande-bellezza-italiana-sotto-il.html

Attratto dal tema del tour (Benessere e relax) non ci ho pensato su due volte nell'indirizzare la mia scelta verso questo itinerario.

Da Livorno ci siamo diretti verso la Val d'Orcia, distante circa tre ore di auto.

Lungo il percorso, abbiamo fatto una breve sosta a San Quirico, un piacevole borgo, dove conto di poter tornare in occasione della Festa del Barbarossa che si celebra qui dal 1962, ogni terzo fine settimana di giugno https://www.festadelbarbarossa.it/

La tappa successiva era Radicofani, borgo medievale, famoso per la sua Torre, e per il rigoglioso paesaggio naturale che fa da cornice.

In occasione di questa tappa, abbiamo visitato il "Bosco Isabella", giardino esoterico e romantico, costruito dalla fine dell'Ottocento alla seconda guerra mondiale dalla famiglia Luchini, appassionata di giardini all'inglese. Una singolarità del giardino è la piramide in pietra a base triangolare situata nel centro del giardino.

Se si va in Toscana, bisogna mettere da parte diete particolari in quanto è difficilissimo resistere alla tentazione della sua gastronomia.

La nostra prima sosta "culinaria" l'abbiamo avuta all'Osteria La Grotta, tappa irrinunciabile se vi trovate da queste parti. Ambiente informale e conviviale, cucina di eccellenza (prodotti tipici toscani), prezzi alla portata di tutti.

Dopo la sosta, ci siamo trasferiti in un altro luogo di completo benessere e relax: le sorgenti di Vivo d'Orcia. Siamo saliti a circa 1000 metri di altezza, entrando in un bosco di faggi e castagni.

Abbiamo potuto vivere delle esperienze autentiche che raccontano la storia e le tradizioni di questi territori.

Un simpatico abitante del posto (il Signor Romualdo, novanta anni splendidamente portati) ci ha emozionato con le sue poesie, molte delle quali raccontano la sua vita. 

Ci è stata preparata "in diretta" una polenta di castagne, come ciliegina sulla torta ci è stata concessa anche l'opportunità di poter entrare nelle viscere della montagna, arrivando nel punto esatto da cui sgorga l'acqua, che attraverso un acquedotto, costruito agli inizi del Novecento, arriva fino a Siena.

A conclusione di una giornata così intensa dal punto di vista emozionale ci attendeva la località termale di Bagno Vignoni, famosa in tutto il mondo per la sua "piazza dell'acqua".

Il gruppo è stato alloggiato in due diverse sistemazioni.

Alcune stanze erano state prenotate presso l'Hotel delle Terme, categoria quattro stelle, che ha la peculiarità di affacciarsi sulla grande vasca termale, possiede un centro benessere e terme all'interno (da noi testato la mattina successiva). Aperto anche al pubblico esterno.

Hotel delle Terme https://www.albergoleterme.it/

A me e altre due colleghe ci è toccato l'agriturismo "Le Sorbelle"

Quando si parla di agriturismo in Toscana, spesso ci si riferisce a dei poderi che raccontano la storia delle tradizioni agricole e produttive di questi territori.

Dimore che sono state adattate all'ospitalità, mantenendo internamente arredi, mobili appartenuti alle famiglie proprietarie o che hanno vissuto in questi luoghi.

Il nostro "agriturismo" si è rivelato una di quelle sorprese inaspettate.

Ci siamo ritrovati su di una altura che dominava la valle, assorti nel silenzio e nel più completo relax.

Mi è stato assegnato un appartamento, composto da salotto, due stanze da letto, due bagni, cucina, tutto arredato con mobili e accessori, che mi hanno fatto rivivere le stagioni estive, quando, da piccolino andavo a trascorrere le vacanze dai miei parenti in Sicilia (Polizzi Generosa - Parco delle Madonie) e spesso si andava per le campagne, ospiti delle persone del luogo.

Cena presso l'Osteria del Leone.  https://osteriadelleone.it/, consigliatissimo.

La mattina, svegliandomi, ho aperto la finestra e mi sono trovato davanti uno scenario da riempire il cuore e l'animo. La Signora Emanuela, proprietaria della struttura, ci ha fatto trovare una prima colazione da albergo 5 stelle: per noi aveva preparato dei dolci fatti in casa, accompagnati da yogurt naturale di pecora, miele, marmellate, formaggi, frutta, ricotta fresca, succhi di frutta, latte fresco e credo di dimenticare qualcosa.



Prima di intraprendere il tour del secondo giorno, abbiamo vissuto un'ulteriore parentesi di relax.
Infatti dalle ore 09.30 alle 11.30 ci siamo totalmente rilassati all'interno del centro termale dell'hotel delle Terme, che come già detto, è a disposizione degli ospiti ma può essere utilizzato, previo pagamento, anche dagli ospiti esterni.

A Bagno Vignoni, per chi cerca un ambiente veramente esclusivo da segnalare il Adler Spa Resort THERMAE 

Lasciato Bagno Vignoni, siamo partiti per raggiungere il piccolo e delizioso borgo di Montichiello, da dove si ha una vista impareggiabile sulla Val d'Orcia.
Il borgo è anche diventato famoso per il Teatro Povero, in cui gli artisti sono gli stessi abitanti del luogo. https://teatropovero.it/

La "sosta gastronomica" l'abbiamo effettuata alla Taverna di Bronzone, dove non ho potuto resistere alla tentazione dei Pici al ragù e gli immancabili cantucci al Vin Santo.
Nel pomeriggio ci attendeva Pienza, una delle località più blasonate della Val d'Orcia. Tanti sono i motivi per cui si deve andare a Pienza, ne elenco tre che sono rappresentativi:

  • passeggiare per Piazza Pio II e per le vie del piccolo centro storico
  • visitare la Cattedrale dell'Assunta
  • assaggiare e comprare il famoso "pecorino"
Le emozioni non erano ancora terminate. In un susseguirsi di paesaggi, resi celebri da tanti film che sono stati qui interpretati (ci sono tour che ripercorrono le vie dei set cinematografici), abbiamo raggiunto Montalcino.

Il primo abbinamento che viene in mente è il Brunello. 
Un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata, considerato insieme al Barolo, il vino rosso italiano dotato di maggiore longevità.

A questo vino è stato dedicato un percorso chiamato il "Tempio del Brunello", percorso sensoriale ed emotivo. Per tutte le informazioni vi rimando al sito ufficiale 

Siamo giunti a Montalcino all'ora del tramonto e la città, immersa nel contesto di un idilliaco paesaggio naturalistico, ci ha regalato degli scorci molto suggestivi.

Abbiamo alloggiato all'Hotel dei Capitani di Montalcino. 
E' un confortevole e accogliente albergo, usato nel passato come rifugio dall'esercito fiorentino.
Camere spaziose e accoglienti, dotate di ogni comfort.. Prima colazione assortita. Terrazza panoramica e piscina per chi volesse sfruttare le giornate di sole per vivere appieno l'esperienza del relax.
Hotel dei Capitani https://www.deicapitani.it/


La cena ci è stata servita alla Taverna del Grappolo Blu.
Nel centro storico, ambiente caratteristico e familiare, gli antichi sapori della cucina toscana.

Dopo una riposante nottata, assorto nel silenzio, senza alcun rumore esterno, la mattina successiva mi sono svegliato rinvigorito e pronto per vivere ancora una giornata di emozioni.

Prima colazione con vista panoramica. Avendo due ore a disposizione mi sono andato a fare una passeggiata fino alla Fortezza e al Duomo.

Alle 11 siamo partiti per Firenze, dove siamo arrivati dopo circa due ore.

Avevo volutamente prenotato il treno di rientro su Roma alle 18.00 per lasciarmi del tempo al fine di poter fare una passeggiata per le vie e le piazze fiorentine.

Pur essendoci stato già in precedenti occasioni, ci ritorno sempre volentieri.
Giornata estiva, tanti turisti, aria di festa.

Ho pranzato al mio ristorante di riferimento quando sono a Firenze: "Antico Ristorante Il Sasso di Dante" di fronte al Duomo.


Bruschettine di pomodori, tagliata di manzo con rucola e parmigiano, un calice di Chianti rosso.

Santa Maria Novella, Il Duomo, Piazza della Signoria, Uffizi, Ponte Vecchio, Santa Croce, le tappe della camminata.

E così si sono fatte le ore 18.00 per il ritorno a Roma.

Anche se solo tre giorni, sono stati già sufficienti per ridarmi energia e tonicità.

Sperando con quest'articolo di avervi trasmesso le stesse emozioni che ho provato io in questo tour, invito voi ad andare in Val d'Orcia, sia se non ci siete mai stati, sia se pur conoscendola volete vivere altre esperienze.

Sicuramente il modo migliore per poterla visitare è andarci in auto, al fine di ottimizzare spostamenti e soste.

Questo nulla toglie che se lo desiderate, grazie al supporto dei corrispondenti che ho in Toscana, vi posso assistere nell'organizzazione del viaggio, con dei pacchetti comprensivi di alloggio, escursioni, attività, esperienze.

Possiamo prevedere sistemazioni in Country House, in boutique hotel, palazzi storici.

Per chi volesse soggiornare a Firenze, oltre alla selezione di strutture con le quali collaboro da anni, possiamo integrare il soggiorno con attività sia condivise con alti partecipanti, sia con attività su base esclusivamente individuale.

Potete inviarmi una email a s.david@italianluxury.consulting
oppure contattare il 340 4643 745

Santo David





martedì 24 agosto 2021

Umbria: il racconto di una giornata tra borghi e cantine, immersi nella natura.


Foligno - Tenuta Carapace - Montefalco - L'Alchimista - Rasiglia.


Rasiglia.


L'Umbria, pur essendo piccola, è uno scrigno che contiene preziose perle.

Già conosciuta in tutto il mondo per i suoi luoghi simbolo come Assisi, Perugia, Gubbio, Todi, Spoleto, non finisce mai di sorprendere il viaggiatore che decide di andare a trascorrervi qualche giorno di vacanza.

Ne avevo già parlato in un precedente articolo: 

https://www.lagrandebellezzaitaliana.com/2019/07/umbria-terra-di-borghi.html

Più volte sollecitato dalla cara amica Paola, che vive a Foligno, ho finalmente deciso di andarla a trovare, coinvolgendo familiari e amici.

Per noi che viviamo a Roma, l'Umbria è facilmente raggiungibile sia che si vada in auto, sia che si decida di utilizzare il treno. 

E' servita da treni regionali veloci e da intercity che effettuano fermate a Terni, Narni, Spoleto, Foligno, Assisi, Perugia.

Sono partito dalla Stazione Termini alle ore 08.15 e dopo due ore (treno regionale) sono arrivato a Foligno.

Una città in stile medievale, con i suoi ritmi rilassati, un bel centro storico.

Immancabile la tappa all'Antico Caffè della Piazza, un posto che ha segnato la storia di Foligno.

La prima parte della giornata è stata dedicata alla visita in una delle tante tenute vinicole che si possono visitare, andando in Umbria.

La nostra amica aveva scelto per noi la Tenuta Lunelli Cantina il Carapace, circa trenta minuti di auto da Foligno.

http://www.tenutelunelli.it/it/tenute_umbria_carapace.php

IL CARAPACEDI ARNALDO POMODORO

Il Carapace è nato dal sogno della famiglia Lunelli di vedere realizzata una cantina che fosse uno scrigno per il vino. Dall'amicizia di vecchia data con Arnaldo Pomodoro e dalla precedente collaborazione - che aveva portato il Maestro a creare “Centenarium”, la scultura che celebra il secolo di storia delle Cantine Ferrari – scaturì l’idea di proporre proprio a lui, le cui sculture spiccano in luoghi simbolo di tutto il mondo, di realizzare la cantina. Pomodoro accolse con entusiasmo la sfida di creare un’opera che mettesse in discussione i confini fra scultura e architettura, che dialogasse al tempo stesso con l’esterno, ossia con il paesaggio in cui si sarebbe inserita, e con l’interno, con quel vino alla cui produzione doveva essere strettamente funzionale.


Descrizione e foto dal sito web della tenuta



La strada che sale verso la tenuta fa pregustare la bellezza che si ammira all'arrivo, quando si presenta davanti agli occhi la struttura che richiama per l'appunto un guscio di tartaruga, da cui il nome della tenuta. Un'opera che ha richiesto sei anni di lavoro, inaugurata nel 2012.

Dalla terrazza che fa da ingresso alla struttura, si gode di un panorama fantastico sulle colline umbre e sui vari borghi che fanno parte del territorio.

Abbiamo visitato il vigneto, la cantina, accompagnati da un responsabile della tenuta che ci ha spiegato i processi di produzione e invecchiamento.  
A concludere l'esperienza  abbiamo avuto una degustazione che ci ha permesso di poter apprezzare l'eccellenza  del vino che si produce nella tenuta.




Visita da non perdere.

Lasciata la tenuta, ci siamo diretti nella vicina Montefalco (15 minuti).

Punto di riferimento della regione vinicola in cui si producono il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco rosso, fa parte del club dei Borghi più belli d'Italia. 

Posizionato a circa 500 metri di altezza, nonostante la giornata calda, ci ha ritemprato dalla calura eccessiva.

Per il pranzo la nostra amica ci aveva riservato una succulenta sorpresa.

Aveva prenotato al Ristorante "L'Alchimista", posizionato nella piazza principale di Montefalco, pertanto in una posizione estremamente suggestiva.


Scelta non poteva essere migliore e non solo perché questo ristorante abbia vinto una delle puntate della trasmissione "Quattro Ristoranti" condotta da Alessandro Borghese.
Eravamo tutti curiosi di assaggiare uno dei piatti che contraddistingue il ristorante: il piccione.
Ottima cucina, servizio eccellente, ampia scelta di vini, in compagnia di amici e familiari, cosa volere di più?




Dopo il pranzo, una passeggiata nel centro storico del borgo e poi ci siamo diretti verso Rasiglia (circa 30km)

La nostra amica ci aveva decantato questo luogo, anche detto la "piccola Venezia". Ero veramente curioso di capire perché questo luogo sia diventato meta di pellegrinaggio di tanti viaggiatori.

Il piccolo borgo si trova a 600 metri di altitudine e sembra come se fosse un luogo perso nel tempo.


La sua fama è dovuta all'acqua.
Dalla fragorosa sorgente di Capovena sembra scaturire tutto l’abitato che si dispiega, secondo la disposizione naturale, ad anfiteatro e sorge come borgo necessario alla rocca che, ancora forte del suo antico ruolo, sovrasta con l’alta mole le molte case, strette tra loro.
Ancora oggi sono visibili e visitabili alcune case e il molino di proprietà della famiglia Trinci che sfruttando la presenza dell'acqua, avevano dato vita a quelle attività che per secoli hanno garantito la vita di tutta la comunità.
A Rasiglia, dovunque, ogni percorso è scandito dall'acqua.



Un borgo così piccolo che oggi fa fatica a contenere la folla, soprattutto nelle giornate di massima affluenza.
Anche noi siamo stati lì in un pomeriggio di domenica e non abbiamo certo potuto apprezzare tutta la poesia e la magia del luogo.
Se possibile cercate di andarci durante la settimana o in periodi di minore afflusso per godervi la bucolica atmosfera del luogo.

Quello che vi ho raccontato è solo una delle possibili esperienze che si possono realizzare in Umbria.

Per poterla apprezzare al meglio, visitando borghi conosciuti e meno conosciuti, facendosi catturare dalla bellezza dei luoghi, della natura, sorseggiando un aperitivo in terrazza ammirando le colline, gustando l'ottima cucina accompagnata da preziosi vini, dovete prevedere qualche giorno in più.

Essere accompagnati da una persona che come Paola (travel designer Umbria), conosce i posti è sicuramente un valore aggiunto perché vi aiuta a scoprire delle "chicche".

Se l'Umbria è nei vostri progetti, se desiderate trascorrervi qualche giorno, potete contattarmi, inviando una mail a santo@santodavid.it per richiedere consulenza su organizzazione del viaggio.

In base ai vostri desideri, al tempo che potete investire nel viaggio, vi formulerò delle proposte con delle esperienze da non perdere. 

Qualora decideste di prenotare, la pratica sarà gestita contrattualmente e per la parte assicurativa, da Tour Operator/Adv autorizzata a norma di legge, di cui ho la Direzione Tecnica.

L'Umbria vi aspetta.